Castagna Cilentana

In qualunque versione si decida di consumarla, la castagna rappresenta una vera e propria tradizione che accompagna le serate con gli amici e le cene in famiglia, distendendo lo spirito e – soprattutto – appagando il corpo!

Quando le serate si fanno lunghe la tavola dei borghi cilentani si arricchisce di un frutto popolare favoloso: la castagna. Preziosi manoscritti, conservati nell'archivio della Badia di Cava, documentano l'esistenza già nel 1183-84 di castagneti posseduti dalla Badia nel Cilento, talmente vasti da richiedere la presenza sul posto di un apposito amministratore. I monaci Basiliani contribuirono, poi, alla diffusione significativa della castanicoltura nel Cilento, come confermano alcuni ritrovamenti archeologici a Moio della Civitella e a Gioi Cilento.

In qualunque versione si decida di consumarla, la castagna rappresenta una vera e propria tradizione che accompagna le serate con gli amici e le cene in famiglia, distendendo lo spirito e – soprattutto – appagando il corpo!

Infatti, il castagno è stato spesso definito “l’albero del pane” , perché ha rappresentato un’importante fonte di approvvigionamento alimentare per intere generazioni –  soprattutto nei periodi di difficoltà – e, per la stessa ragione, le castagne, ancora oggi, vengono soprannominate “cereali che crescono sugli alberi”, per indicarne la ricchezza di carboidrati complessi.

Nel Cilento, nei mesi di ottobre e Novembre, sono tantissimi gli eventi gastronomici che hanno come protagonista la castagna, in tutte le sue forme. Tuttavia, se si chiede a un cilentano quale sia il modo migliore per gustare davvero questo frutto, quasi certamente risponderà: arrosto sulla brace.

La magia delle caldarroste consumate per strada, in piedi, con le dita intorpidite dal freddo e il palato deliziato e soddisfatto è davvero difficile da spiegare a parole: bisognare assaggiare, assaggiare e… assaggiare ancora!

La ricetta per cuocere delle perfette castagne arrosto è semplicissima: innanzitutto, bisogna munirsi di una padella con dei grossi fori sulla base; poi, è importante scegliere delle castagne che siano più o meno della stessa dimensione.  Con un coltellino appuntito e affilato si dovrà intaccare la superficie praticando un taglio lungo circa 3 cm, così che non scoppino in cottura. Versate le castagne nella padella forata, dovranno cuocere per circa 30 minuti a fiamma moderata.  Un trucco per ottenere delle ottime caldarroste è quello di bagnare un sacchetto di carta e di ricoprirci le castagne in cottura, facendo attenzione che non si asciughi. Durante la cottura, quindi, bisognerà bagnarlo di frequente: questo permetterà alle caldarroste di cuocere mantenendo parte della loro umidità, e rimanendo, così, più morbide. Per far sì che le si sbuccino facilmente, poi, si possono avvolgere in un panno umido quando sono ancora calde: pochi minuti di attesa e la magia è compiuta!

E non finisce qui... prossimamente vi parleremo dei dolci tipici cilentani fatti con le catsagne come ad esempio le pastorelle di Natale!

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